Kurdistan iracheno
Collaborazione con ONG (NWE)
NWE è una ONG registrata che si trova ad Halabja, nel Kurdistan iracheno. Il loro obiettivo è dare potere alle donne gestendo progetti, programmi e campagne sia contro la mutilazione genitale femminile che contro altre forme di violenza domestica. Il loro centro femminile è aperto tutti i giorni ed offre uno spazio per le donne della regione e per i rifugiati provenienti dalla Siria e dall’Iraq centrale. Con NWE abbiamo sottoscritto un Agreement e costruito una partnership per collaborare e realizzare progetti in Iraq.
Il primo periodo di collaborazione, è stato dedicato alla produzione e stampa di tote-bags (sacche di juta riutilizzabili) dal logo emblematico, il quale sottolinea la volontà della popolazione locale di opporsi all’utilizzo di armi chimiche (che hanno tristemente colpito l’area nel 1988). Queste sacche, utilizzate localmente e vendute grazie ai nostri volontari anche in Italia, hanno permesso la riduzione dell’impatto ambientale evitando lo smaltimento di plastiche in loco e allo stesso tempo, hanno dato luogo ad una campagna di sensibilizzazione pacifica.
Nella primavera 2020, durante il primo lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, Dare.ngo ha creato una campagna di crowdfunding per realizzare una spesa solidale per le famiglie rifugiate, ospiti del campo profughi. Questa raccolta ha dato ottimo risultati e si è conclusa nell’Ottobre 2020.
Attualmente, grazie alla consulenza di Gian Paolo, medico volontario Dare con esperienza sia di docenza universitaria che di volontariato in Paesi in via di sviluppo, forniamo precise e periodiche indicazioni ufficiali sui presidi medici sanitari da utilizzare per combattere la pandemia da Covid-19 e forniamo letteratura medica specializzata che possa essere utile non solo al campo profughi ma anche agli ospedali della zona.
A causa dell’emergenza sanitaria, i progetti locali infatti sono stati rivisti e a breve partirà una campagna di crowdfunding per permettere alle donne yazide del campo profughi di poter produrre mascherine per il campo profughi e per le scuole locali che riapriranno a breve.
Inoltre, grazie anche alla collaborazione di Franco, coordinatore di un’associazione milanese che si occupa di vivai, forniremo sementi e talee che permettano di creare un frutteto ed un orto e video tutorial necessari per poter insegnare agli abitanti locali come seminare correttamente e prendersi cura delle piante. Queste ultime potranno da un lato fornire al campo profughi alimenti gratuiti, e dall’altro produrranno frutta e verdura che possa essere venduta all’esterno e creare così un circolo virtuoso di autosostentamento.
Una volta terminata l’epidemia, torneremo a concentrarci anche sul vero e proprio progetto di sartoria, volto a produrre e vendere oggetti di artigianato locale, rivisitati in chiave moderna e con influenze occidentali che permettano alle donne yazide di diventare più autonome economicamente.
Università di Halabja
Dopo avere conosciuto la Rettrice dell’Università di Halabja (IRAQ), abbiamo definito un protocollo di intesa per portare avanti una stretta collaborazione.
Il nostro desiderio è quello di mettere in contatto professori universitari italiani e iracheni per permettere ai giovani che studiano ad Halabja, di accrescere le loro conoscenze attraverso dei seminari a distanza in inglese e valorizzare in questo modo le loro potenzialità, affinchè possano collaborare attivamente con le NGO locali facilitando la creazione di percorsi virtuosi.